Video Marketing: che cos'è?
Video Marketing: come i video possono aiutare la tua azienda
Uno dei temi sicuramente più gettonati ultimamente è quello del video marketing, ossia della promozione della propria azienda o attività attraverso i video.
Avrai forse letto qualche informazione online e magari ti sei fatto anche un’idea a riguardo. Il mio scopo con questa breve guida è quello di darti le informazioni basate sulla mia esperienza lavorando a stretto contatto con professionisti ed imprenditori ogni singolo giorno.
A differenza infatti di altre agenzie tuttofare che un giorno fanno un sito per un cliente, il giorno successivo si occupano di e-commerce, poi propongono un po’ di SEO e così via, io lavoro SOLO ED ESCLUSIVAMENTE con i video su base quotidiana. Quindi quello che leggerai qui è frutto della mia esperienza personale lavorando e portando risultati a clienti dai più disparati settori, dal public Speaking al settore legale fino ad arrivare al settore immobiliare e delle difficoltà di apprendimento di bambini e ragazzi.
CHE COSA SI INTENDE PER VIDEO MARKETING?
La prima cosa da definire è appunto il termine VIDEO MARKETING. Noto con un po’ di delusione che c’è molta confusione. Nel senso che anche chi propone servizi in questo senso si limita a parlare di video. Nel senso che per loro questa strategia si traduce nel fatto di fare video.
Magari hanno anche una pagina Facebook e (raramente) un canale YouTube nel qualche condividono consigli su come fare video. Peccato però che si dimentichino di spiegare come fare in modo che poi qualcuno VEDA questi contenuti.
Se non lo hai letto online, ti svelo un dato importante. Su YouTube per esempio, ogni MINUTO vengono caricate oltre 500 ore di contenuti a livello mondiale. Naturalmente dobbiamo riportare questo dato a livello italiano e quindi sarà più basso, ma il concetto cambia poco: come fare per far sì che le persone potenzialmente interessate ai tuoi prodotti e servizi trovino i tuoi video e non quelli dei tuoi competitor?
Come possiamo comunicare un messaggio che non faccia scappare le persone a gambe levate non appena aperto un video?
La seconda parte del termine VIDEO MARKETING quindi, sta ad indicare come fare ad ‘andare a mercato’ come suggerisce il termine. In poche parole, dobbiamo rispondere alla domanda: una volta realizzato il video come facciamo a farlo vedere dalle persone potenzialmente interessate.
Nel corso degli anni sono stato contattato svariate volte da persone che avevano speso migliaia e migliaia di Euro per video che nessuno poi ha visto. O magari ha visto per un periodo di tempo limitato e poi basta.
Morale della favola: non puoi basare la tua strategia solo sul realizzare un singolo video.
E non puoi limitarti a produrre video e a caricarli sperando. Devi implementare correttamente 3 fasi: La definizione della strategia iniziale, la produzione dei contenuti e la promozione di questi.
LE 3 FASI
DEFINIZIONE STRATEGIA
PRODUZIONE CONTENUTI
DIFFUSIONE CONTENUTI
Cosa devi considerare prima di avventurarti in questo mondo
Ormai anche il macellaio sotto casa si è buttato a fare video. Chiunque abbia un minimo di presenza online ha deciso (o sta per farlo) di lanciarsi con questa avventura dei video.
Se anche tu sei lì lì per farlo, o magari hai già iniziato ma non sai come mai non ti stia dando risultati, vediamo di capire quali sono gli errori classici che commettono i novizi e come evitarli.
NON SCEGLIERE LA PIATTAFORMA SBAGLIATA
Il primo errore classico consiste nel buttarsi su una piattaforma semplicemente perché ora va di moda o perché ci si passa la maggior parte del proprio tempo.
Esempio classico: passo metà della mia giornata su Instagram, allora devo fare video su quella piattaforma. Ma siamo sicuri che i tuoi potenziali clienti siano lì? Ecco.
Quando si parla di piattaforme su cui possiamo pubblicare video al momento i 3 big player sono:
- - YouTube
Ognuna ha delle caratteristiche diverse che le rendono adatte a diverse situazioni.
La prima cosa da capire è se nel tuo settore sia presente o meno domanda consapevole riguardo ai tuoi prodotti e servizi. Ossia se ci sono già persone la fuori che cercano proattivamente soluzioni ad un problema o addirittura un prodotto simile al tuo.
Ti faccio un esempio. Se sei un personal trainer, va da sé che ci sono migliaia di persone ogni mese che cercano soluzioni a problemi che puoi risolvere: devono dimagrire, aumentare la massa muscolare, rassodare ecc.
Se invece sei un professionista che si occupa di un qualcosa di particolare come la facilitazione energetica, potrebbe essere che non ci sia molta domanda consapevole riguardo la tua professione e i tuoi servizi.
Ti ho iper semplificato il discorso però spero sia chiaro. Perché ho portato alla tua attenzione tutto ciò? Semplicemente perché ci sono piattaforme che sono più adatte se lavori con domanda consapevole e altre più adatte se lavori con quella che invece viene definita domanda latente (il caso del facilitatore energetico per capirci).
Se nel tuo settore esiste domanda consapevole non puoi NON ESSERE su YouTube. I motori di ricerca per definizione sono il luogo ideale su cui lavorare per promuoversi quando è presente domanda consapevole. Prova a pensarci. La persona ha un problema che vuole risolvere e cerca la soluzione online. Cosa fa? Va su Facebook od Instagram aspettando quella pubblicità che gli proponga come risolverlo?
Assolutamente no. Va su Google e inizia a digitare usando parole chiave relative al problema (esempio ‘Come perdere peso velocemente’) oppure se è ad uno stadio più avanzato di consapevolezza e sa già quale approccio usare per risolverlo digita direttamente qualcosa relativo alla soluzione (personal trainer a domicilio per esempio).
C’è un ulteriore vantaggio a lavorare con domanda consapevole e quindi sui motori di ricerca. Si rifa sempre al discorso di prima del fatto che le persone stanno cercando soluzioni ad un problema in quel particolare momento. Il funnel di marketing (ossia il percorso da far compiere alla persona per farci contattare) può essere molto più breve.
Se ha un problema urgente e vuole risolverlo, alla persona serve meno tempo per decidere di compiere un’azione che può essere contattarci o telefonarci.
Se invece non fosse consapevole di avere un problema, e dovessimo cercare di convincerlo ad ascoltarci ancor prima di contattarci, come puoi capire il percorso sarà molto molto più lungo. Dobbiamo accompagnarli su tutto un tragitto in cui spieghiamo il problema, le conseguenze di non risolvere quel problema, il fatto che possono risolverlo, che lo possono risolvere con la nostra soluzione e con noi in particolare. Capisci quanto sia più lungo così? Possibile sì, ma più complicato.
Per riassumere, iper semplificando, ecco come possono apparire due funnel ipotetici per portare le persone a contattarci in base alla differenza tra domanda consapevole e domanda latente.
DOMANDA CONSAPEVOLE
DOMANDA LATENTE
Lavori con domanda consapevole o latente?
Bene detto tutto questo e sperando che il concetto sia passato, la mia domanda per te è: nel tuo settore è presente domanda consapevole?
Se la risposta è sì, allora NON PUOI ignorare YouTube. Punto.
Se è no, allora è opportuno lavorare sulle altre piattaforme (anche se è possibile lavorare anche su YouTube).
COME CAPIRE SE C’È DOMANDA CONSAPEVOLE O NO?
La domanda che potresti farti in questo momento è: ok, ma come faccio a sapere se nel mio settore esiste domanda consapevole e in che misura? Mi rendo conto possa non essere facile. Non in tutti i settori è intuitivi come nella perdita di peso.
Esistono vari strumenti, ma quello che ti consiglio è gratuito. Si tratta del keyword Planner di Google. Non farti spaventare dal nome, si tratta di uno strumento semplicissimo che si trova all’interno di Google Ads, la piattaforma nata per creare e gestire campagne all’interno di Google.
Questo strumento, inserendo una parola chiave, ci fornisce tutta una serie di dati, tra cui le parole chiave simili a quella digitata che le persone stanno usando per cercare informazioni e soluzioni, e il volume di ricerca mensile. Ossia quante persone ogni mese a tutti gli effetti eseguono queste ricerche.
Naturalmente si riferisce alla rete di ricerca di Google. Però puoi prendere questi dati come ispirazione per capire se nel tuo settore esista o meno domanda consapevole.
Dove sono i tuoi clienti?
Su quali piattaforme passano il tempo?
Una volta capito questo discorso della domanda latente e consapevole, il secondo punto su cui puntare la tua attenzione riguarda il fatto dell’età e delle abitudini dei tuoi spettatori. Vendi prodotti o servizi il cui target sono ragazzi sotto i 25 anni? Allora è difficile trovarli su Facebook. Per un semplice motivo: riconoscendolo come il social per ‘vecchi’ e dove passano il tempo magari i loro genitori, semplicemente non ci sono. O comunque in misura molto ridotta.
Ti faccio un altro esempio emblematico. Ultimamente sta spopolando tra i giovanissimi la nuova piattaforma chiamata Tik Tok. È un social che era nato per dare l’opportunità ai giovanissimi di cantare in playback e ballare su canzoni famose creando video di brevissima durata.
Come succede spesso nel web in tanti si sono buttati su questa piattaforma e i consulenti di web marketing la stanno guardando con interesse e alcuni hanno già anche realizzato videocorsi su come crescere in termini di follower.
Ma prima di buttarti anche te in questa moda ti devi chiedere: ci sono attualmente i miei potenziali clienti? Facilmente la risposta sarà no, a meno che tu non realizzi prodotti destinati ai bambini o ragazzini.
Considera che a Marzo 2020 il 60% degli utilizzatori ha meno di 25 anni.
Posso comunicare bene e mandare le persone sul mio sito?
Un altro aspetto fondamentale da considerare è la possibilità di comunicare al meglio il nostro messaggio e la possibilità di portare le persone sul nostro sito o landing page per acquisirne i dati di contatto.
Le piattaforme possono chiudere, gli utenti possono scappare da lì, le mode possono cambiare. Ma se abbiamo i dati di contatto dei potenziali clienti che abbiamo catturato in un qualche modo e li abbiamo salvati nel nostro database, ci sarà sempre possibile comunicare con loro.
Quindi quello che dobbiamo considerare è la facilità innanzitutto di comunicare ciò che vogliamo in maniera esaustiva e in secondo luogo come possiamo portare le persone sul nostro sito per catturarne i dati di contatto.
Pensa ad Instagram per esempio. Non è possibile inserire link nei post e nelle storie (a meno che tu non abbia più di 10.000 follower).
L’unico posto al momento in cui è possibile inserire dei link è nella homepage del tuo profilo.
Quindi ti ritrovi a produrre contenuti su contenuti con la speranza che qualcuno trovi il link sul tuo profilo e lo clicchi per andare sul tuo sito o landing page. Come capirai le chance sono basse, a meno che tu abbia migliaia e migliaia di follower.
È anche da capire come fare a comunicare un messaggio che abbia senso e che possa stare nei temi ristrettissimi che abbiamo a disposizione su queste piattaforme. Mentre su Facebook ed Instagram non abbiamo un limite per quanto riguarda la durata dei nostri video, su Instagram abbiamo limiti ben precisi.
Per le storie sono 15 secondi e per i video pubblicati come post sono 59 secondi. È vero che possiamo creare più storie partendo da un singolo video ad esempio da 60 secondi (quindi sarebbero 4 storie collegate) e che possiamo postare video più lunghi come post che automaticamente rimandino a IGTV, ma il processo è macchinoso e comunque rimane sempre il solito problema: se vogliamo poter mandare qualcuno sul nostro sito abbiamo dei problemi.
Prima quindi di buttarti su una piattaforma, chiarisci i punti che ti ho esposto qui e valuta se ne valga la pena o meno.
QUANTI VIDEO REALIZZARE?
La seconda domanda che mi viene posta frequentemente è: quanti video realizzare? Ne bastano 5? Meglio 10? O 50?
La realtà è che non c’è una risposta che vada bene per tutti.
Dipende innanzitutto dalla piattaforma su cui lavori. Ti stai focalizzando principalmente su Instagram e con le storie? Allora devi essere consapevole che dovrai produrre su base quotidiana. Perchè come sai dopo 24 ore quei contenuti sono spariti.
Quindi ti metti li, produci (o paghi qualcuno per farlo) e sai già che dopo 24 ore quegli sforzi saranno quasi stati vani se non hai convertito all’istante.
Se non fai così le persone si dimenticheranno di te molto velocemente. Va da sé che se non hai un budget elevato e un sacco di tempo a disposizione i video che pubblicherai non avranno una qualità elevatissima. Nella maggior parte dei casi infatti le storie sono realizzate semplicemente con lo smartphone e magari qualche effetto che da a disposizione la piattaforma.
Se lavoro su Facebook le cose sono leggermente diverse. Abbiamo il funzionamento della bacheca, che fa sì che quando pubblichiamo qualcosa le persone che hanno messi mi piace alla pagina possono vedere i contenuti (sempre a patto che rientrino nella reach organica che è sempre più bassa). Dopo qualche giorno quasi sicuramente però quel video sarà sparito dalle bacheche delle persone che ti seguono e non lo vedranno più, a mano che tu non lo sponsorizzi investendo qualcosa. O, caso improbabile, qualcuno vada sulla tua pagina e lo cerchi nel tab Video.
Su YouTube la situazione è diversa. Essendo (principalmente, ma non solo) un motore di ricerca, se realizzi contenuti e sei bravo a posizionarli nelle prime posizioni quando le persone eseguono una ricerca cliccheranno sul tuo video e questo ti porterà visualizzazioni e di conseguenza se sarai bravo traffico al tuo sito in automatico potenzialmente per anni.
Sia nel mio canale che in quello dei miei clienti essendo riusciti a posizionare dei video per determinate parole chiave, abbiamo video che raccolgono in automatico visualizzazioni ogni singolo giorno da anni e che ci portano traffico al sito.
Questo per dire che su YouTube potenzialmente possiamo realizzare anche meno video. Ovviamente più ne mettiamo meglio è nel lungo periodo. Però se siamo bravi a posizionare i video, ce ne potrebbero bastare una decina ben posizionati e ben fatti per avere risultati costanti nel corso del tempo. Va considerato però il fatto che la concorrenza nel tempo potrebbe darci fastidio e che le persone potrebbero variare le parole che usano per cercare. Ma vista la consapevolezza che c’è in giro riguardo YouTube, è una situazione che capita raramente.
QUALI VIDEO REALIZZARE?
Un’altra domanda classica che mi viene posta è: quali video posso realizzare? Ce ne sono di vari tipi. Meglio metterci la faccia? O meglio un video animato? Meglio un video di vendita puro oppure uno in cui educo le persone?
Anche qui dobbiamo fare qualche riflessione.
La prima è che sicuramente nel lungo periodo paga sicuramente di più realizzare video in cui le persone ci mettono la faccia. Questo per vari motivi, tra cui quello che facendo così abbassiamo notevolmente la diffidenza delle persone.
Considera che chi si imbatte nei tuoi video, specialmente sui social, non ti conosce, non sa chi sei, non sa se può fidarsi di te. E questo è destinato a peggiorare col tempo perché sempre più persone si buttano in questo mondo e capire di chi ci si può fidare e a chi dare retta diventerà sempre più difficile per le persone.
Purtroppo noto sempre più imprenditori e professionisti che per cercare di evitare questo scoglio scelgono di realizzare un video animato. Pensano così di ottenere lo stesso risultato ma con più facilità, perché possono evitare di mettersi in gioco in prima persona.
Ma la realtà è che ogni tipologia di video può essere adatta a diverse fasi della comunicazione video, e difficilmente possono scambiarsi di posto tra di loro.
Cosa intendo? Facciamo un esempio.
Diciamo che stai cercando di attrarre dei potenziali clienti con delle campagne su Facebook. Si tratta di un servizio molto innovativo e vuoi stimolare la domanda latente di cui parlavamo prima.
In questa situazione un video animato, che racconta una storia di un tuo cliente passato può essere una buona idea, se scritto e realizzato bene.
Così facendo riesci a stimolare le persone e ad attirarle verso il tuo sito web per raccogliere i loro dati di contatto.
Ma a quel punto sarà necessario stimolarle ulteriormente e soprattutto educarle. Perché nonostante siano interessate a ciò che hai da dire, una grandissima percentuale sarà ancora molto lontana dall’essere convinta di contattarti per risolvere un problema. Una piccola percentuale potrebbe essere pronta, ma solitamente la gran parte no. Se non le educhi quindi butti via un mare di opportunità.
Come fare questo? In questo momento è fondamentale iniziare ad educarle mettendoci la faccia in prima persona. Nel corso degli anni ho realizzato centinaia di video di questo tipo e sono perfetti per questa fase chiamata Marketing Educativo.
Naturalmente devi avere qualcosa di sensato e di valido da dire. Se il tuo prodotto o servizio è completamente indifferenziato sarà difficile trovare qualcosa da comunicare in questa fase. Ma questo è un altro tema in cui non voglio entrare qui.
Considera anche un’altra cosa. Sui social in generale le persone tendono a connettersi e a seguire altre persone, non brand (a meno che non siano storici e di fama mondiale).
Realizzare sempre e solo video impersonali tende e disconnettere le persone e quindi a non abbassare quella diffidenza di cui ti parlavo prima.
Certamente il numero di follower, di like, views ecc non pagano le bollette, i fornitori, i dipendenti e tutto il resto. Ne sono ben consapevole. Ma riuscire a fare in modo che le persone restino in contatto un minimo con noi può essere utile. Magari non visitano subito il sito e non ci lasciano i contatti la prima volta che vedono dei nostri contenuti video.
Ma se ad esempio si iscrivono al canale, possono rimanere in contatto con noi in altri modi meno diretti se vuoi, ma comunque non spariamo completamente dal loro radar.
C’è da considerare che le persone quasi mai sono pronte ad acquistare quando lo vogliamo noi. Anche se sono lì lì per farlo, magari hanno bisogno ancora di un paio di giorni per decidersi. Dobbiamo certamente essere bravi a comunicare loro il motivo per agire immediatamente, magari con un’offerta specifica e a scadenza temporale, ma nel caso non fosse sufficiente possiamo almeno rimanere in contatto con loro se si iscrivono al nostro canale.
Personalmente ho avuto svariati clienti (e i miei clienti a loro volta hanno sperimentato la stessa cosa) che mi hanno contattato e sono diventati clienti magari dopo un anno che mi seguivano su YouTube. Perchè? Perchè in quel momento erano pronti. Prima no, semplicemente.
Da quali tipologie partire?
Ce ne sono varie di tipologie di video potenzialmente da utilizzare, ma quelle che ti consiglio sono quelle che sicuramente si sono dimostrate più di successo e soprattutto se non hai un alto budget e stai partendo da zero ti consentiranno di raggiungere risultati più velocemente.
Le 7 tipologie da cui partire
01 Video esplicativi di un prodotto o servizio
Questa tipologia, spesso realizzata animata, è perfetta per spiegare un prodotto o servizio che altrimenti sarebbe difficile da spiegare diversamente. Sicuramente ne avrai visti online.
Tendenzialmente sono raccontati con una storia di un potenziale cliente che aveva un problema e l’ha risolto con la tua soluzione.
Quando utilizzarli? Il consiglio è di farlo quando le persone sono state già educate riguardo ad un problema e ad una soluzione. Mostrare un contenuto di questo tipo di fronte a potenziali clienti che ancora non sanno di avere un problema, non stanno cercando una soluzione e non ti conoscono può essere solo uno spreco di tempo.
Quindi eviterei di usarli sui social e su YouTube. Consiglio di usarli su una landing page a cui accedono persone che hanno già avuto modo di pre assaggiare qualcosa che hai da dire.
02 Video educativi
Questa tipologia è perfetta per educare le persone verso tutte le fasi di consapevolezza di cui abbiamo parlata in questa mini guida. Te le ricordo: Consapevolezza di un problema, consapevolezza che esistono soluzioni, valutazione delle varie soluzioni, scelta della tua tipologia di soluzione e scelta di te rispetto a competitor.
In questi video la persona dietro il prodotto o servizio ci mette la faccia ed educa i potenziali clienti fino a spingerli a compiere un’azione specifica (che può essere scaricare un report gratuito, guarda un video informativo più lungo o addirittura contattarlo).
Questa tipologia tende a funzionare molto bene anche su piattaforme social come Facebook e YouTube. Questo perchè come ti dicevo prima le persone hanno bisogno di fidarsi per poter seguire una pagina od un canale e fidelizzarsi prima di compiere un passo più importante.
03 Video Testimonianze dei tuoi clienti
Un altro strumento fondamentale nel tuo arsenale video sono le video testimonianze che i tuoi clienti soddisfatti dovrebbero rilasciarti. A meno che tu non lavori in un settore molto particolare in cui i clienti non ci tengono a far sapere che sono stati tuoi clienti (ad esempio il settore della sicurezza domestica) è fondamentale che da oggi ti impegni per raccogliere quante più testimonianze tu riesca.
Se fossero in video, tanto meglio. Come ha dimostrato Cialdini nel suo celeberrimo libro, ‘Le armi della Persuasione’ la riprova sociale è un’arma potentissima per convincere altre persone a compiere un’azione. Colossi come Amazon ci fanno affidamento quotidianamente con le recensioni dei prodotti.
Quindi attrezzati per realizzarne il più possibile. La qualità non è fondamentale, l’importante è che siano autentiche e che passino il giusto messaggio.
Occhio però a non commettere un altro errore, ossia quello di utilizzare SOLO questa tipologia di video sui tuoi canali social.
Ci vogliono assolutamente, ma le persone non vanno sui social per cercare testimonianze se prima non sanno nemmeno di che cosa tratta il tuo prodotto o servizio e come può aiutarli.
04 Live Streaming
Un altra tipologia video molto in voga ultimamente sono le dirette. Qual è il vantaggio di queste rispetto a video ‘standard’? Beh semplicemente il fatto di poter comunicare in diretta con le persone.
Questo ancora una volta abbassa la diffidenza e aumenta l’engagement delle persone, che seguiranno in maniera molto più attente sperando che tu possa rispondere loro a domande e dubbi in diretta.
Attenzione solo a non fare affidamento solo ad esse. In una strategia ben costruita ci dovrebbero essere anche altre tipologie di video, specialmente la seconda che abbiamo visto sopra.
05 Video FAQ
FAQ è un acronimo inglese che sta per ‘Frequently asked questions’ ossia domande frequenti.
Sicuramente se hai un’attività avrai avuto in passato le stesse domande chieste da tante persone differenti. Prima o poi se non l’hai già fatto dovrai raccogliere un documento in cui rispondi a queste domande e le mostri ai tuoi prospect, cioè le persone che sono lì lì per comprare e hanno voglia di saperne un attimo di più chiedendoti appunto sempre le stesse cose.
Molti miei clienti hanno avuto successo realizzando dei video FAQ, perchè abbiamo notato che le persone tendono a guardare video molto più volentieri che a leggere documenti scritti.
Quindi il consiglio è quello di includere nella tua strategia anche questa tipologia di video, ovviamente in una fase più avanzata in cui i potenziali clienti non solo hanno già ‘alzato la mano’ per dimostrare interesse, ma sono quasi pronti ad aprire il portafoglio. Manca solo loro risposta ad un paio di domande.
06 Interviste
Un altro strumento potente sono le interviste, sia ad esperti di settore (ma non concorrenti ovviamente) sia a professionisti o titolari di aziende che offrono servizi complementari al nostro.
Specialmente se magari hanno un po’ più di visibilità rispetto a noi, abbiamo modo di farci conoscere ad un pubblico nuovo con l’obiettivo di attirarli nel nostro mondo.
Ci sono vari strumenti per farlo e la tecnologia ha reso tutto molto fattibile, anche per chi non si sente tecnologicamente avanzato.
Il segreto ovviamente è quello di renderle interessanti per chi guarda e mai noiose, cosa non sempre facilissima.
07 Infomercial
Questa tipologia ha una fama non positivissima in Italia, in cui purtroppo abbiamo avuto casi in passato di truffe perpetrate in questa modalità. Ma ciò non toglie il fatto che siano estremamente efficaci, ovviamente se strutturate bene.
Varie aziende negli anni hanno costruito imperi affidandosi a questa tipologia di video, ovviamente in televisione. Tutto questo può essere spostato sul web, ma dobbiamo capire in che momento del viaggio del potenziale cliente.
Mostrare loro un video di questo tipo in fase iniziale può non essere la scelta giusta, anche considerando lo span di attenzione medio che gli utenti hanno sul web ultimamente.
Ma se riusciamo a convincerli a venire a visitare il nostro sito e ci chiedono altre informazioni, allora può essere un buon momento per farlo.
Dobbiamo inoltre essere bravi a strutturarla al meglio e ad usare le giuste parole. Competenze in copywriting sono fondamentali in questo senso.
Queste 7 sono le tipologie di video da cui inizierei a lavorare, magari non tutte insieme da subito.
Ce ne sarebbero altre, ma ho visto nel corso del tempo vari clienti avere ottimo successo implementando al meglio queste.
Vuoi capire come strutturare correttamente una strategia di Video Marketing per la tua azienda?
Ho preparato per te 3 video gratuiti in cui ti spiego come farlo. Tutto quello che devi fare per averli è inserire i tuoi dati nel box che appare cliccando sul bottone qui sotto
...e guarda cosa dicono i miei clienti!
"Prima avevamo 600 iscritti in totale, ora ne facciamo 700 al mese costantemente..."
"Prima di conoscere Paolo e il suo sistema ci limitavamo a creare video, caricarli e poi sperare. Da quando lo abbiamo conosciuto le cose sono completamente cambiate.
Siamo partiti a lavorare con lui con un canale che aveva all'incirca 600 iscritti, che non ci sembravano male dato anche il fatto che la nostra nicchia è piuttosto piccola.
Però dopo aver iniziato a lavorare con lui e ad applicare il suo sistema siamo rimasti sbalorditi. Ora quei numeri li facciamo con regolarità ogni mese... sembra quasi incredibile. Lo consiglio a tutti quelli che vogliono fare sul serio su Youtube.
"Ho completamente sbaragliato la concorrenza su Youtube..."
"Sono una persona molto precisa ed organizzata. Quando faccio qualcosa odio l'idea di buttarmi a caso e sperare che funzioni.
Per fortuna in Paolo ho trovato un professionista serio e competente che mi ha seguito in tutto e per tutto. Che dire del suo modo di lavorare? Beh i numeri parlano da soli. In pochi mesi ho completamente sbaragliato la concorrenza su Youtube ed ora tutti i contatti che loro lasciano sul tavolo me li prendo io. Grazie!"
"Senza avere un metodo non sarei mai partita"
"Erano anni che volevo fare video, ma non sapevo da dove partire. Youtube poi mi spaventava, non ci capivo molto. E a dirla tutta, pensavo fosse solo un sito dove i ragazzini caricavano video un po' stupidi.
Poi a forza di parlarne con amici che invece lo usavano per la loro attività mi sono decisa a partire. Ma non avevo una strategia e la cosa mi preoccupava.
Per fortuna Paolo mi ha fornito un metodo chiaro e preciso su cosa fare prima di fare un video e soprattutto dopo per far sì che le persone li trovino. Grazie mille!!"
"Sto diventando il punto di riferimento del mio settore"
"Se qualche anno fa mi avessero detto quello che mi sta accadendo ora grazie ai video su Youtube non ci avrei creduto. Ero abituato a pensare che le persone non guardassero video su Youtube e che si limitassero a leggere articoli essendo un tema molto tecnico.
Da quando ho iniziato però, grazie anche all'aiuto che mi ha dato Paolo nel creare la giusta strategia, ora i risultati sono incredibili. Non solo sono molto più visibile dei miei competitor, ma i lead che mi arrivano da YouTube sono di una qualità elevatissima. Molto più di altre piattaforme.
Grazie ancora Paolo per avermi aiutato!"
"Ogni settimana ho persone che mi contattano dopo aver visto i video..."
"Sin da quando ho iniziato a creare contenuti per il web ho capito che i video sarebbero stati il futuro... e ora sono il presente. Però non sapevo da dove partire. Ok che bisognava mettersi davanti ad una videocamera.. ma per dire cosa? E soprattutto non capivo benissimo Youtube nonostante ne vedessi le potenzialità.
Paolo mi ha affiancato dandomi un sistema che mi aiuta ogni settimana a capire i temi da trattare e mi permette di essere sicuro che ciò che creo sarà efficace, perchè sarà visto dal maggior numero possibile di persone! Grazie Paolo!"
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