[leadplayer_vid id=”5751B24E2E381″]
Tra tutte le fasi che compongono il processo di realizzazione di un progetto video, la fase di registrazione è senza dubbio la più delicata. Proprio per questo motivo è opportuno conoscere gli strumenti a disposizione e avere sotto controllo alcuni aspetti.
Le immagini realizzate sono la materia prima su cui poi successivamente si lavorerà, ma se queste non hanno una qualità sufficiente, è molto probabile che il prodotto finale non raggiungerà le nostre aspettative. Per questo motivo, essere in possesso di immagini di buona qualità ci permetterà di raggiungere più facilmente il risultato desiderato e di essere quasi a metà dell’opera.
Prima di iniziare la registrazione è di notevole importanza accertarsi che la videocamera sia impostata in modo corretto. Questo ci permette di evitare dei fastidiosi inconvenienti che possono riscontrarsi durante la fase di montaggio.
Infatti, spesso capita che ci accorgiamo dei problemi delle nostre immagini solo nella fase di post-produzione. Alcune volte sono problematiche facilmente risolvibili attraverso l’uso di alcuni software, altre volte invece, purtroppo non è possibile e ne vale la qualità del nostro progetto.
Questo articolo descrive le tre cose fondamentali da fare prima di iniziare la registrazione, quelle azioni da tenere sempre a mente prima di schiacciare il tasto REC. La dimenticanza di una di queste fasi potrebbe causare la perdita totale o parziale dei nostri dati e quindi la necessità di dover riprendere nuovamente tutto da capo.
Messa a fuoco
La prima cosa da fare prima di registrare è controllare la messa a fuoco. Dal punto di vista ottico, la messa a fuoco consiste nella regolazione della distanza fra l’obiettivo e il sensore, il tutto al fine di rendere nitido il soggetto inquadrato collocato ad una distanza determinata.
La messa a fuoco sembra un concetto acquisito mentre invece, può succedere che spesso per fretta o noncuranza ci dimentichiamo proprio di questo elemento cardine. Tra le varie cose che bisogna ricordarsi prima di schiacciare sul tasto REC, questa è senza dubbio la più importante.
Nel momento in cui l’obiettivo utilizzato è veloce e la profondità di campo a disposizione è ristretta, questo aspetto è indispensabile. La messa fuoco è rilevante in quanto nel caso in cui le riprese siano fuori fuoco, non sarà possibile, in nessun modo, trovare una soluzione a questo errore.
Neanche i migliori software in commercio o il trucco del professionista più espero può aiutarti a risolvere questo problema. Dunque, quelle immagini sono irrecuperabili e saranno purtroppo perse. La prima cosa da fare dopo avere composto l’immagine da riprendere è controllare che la messa a fuoco sia perfetta.
Prima di iniziare a usare la videocamera è utile visionare il manuale per comprendere al meglio il suo funzionamento e assicurarsi che la messa a fuoco sia manuale. Grazie all’opzione manuale, è l’utente a mettere a fuoco girando la ghiera sull’obiettivo in modo da decidere in autonomia.
Quasi tutte le fotocamere in commercio hanno una funzione di zoom digitale che consente di espandere la dimensione dell’immagine inquadrata che desideriamo venga messa a fuoco. Nel caso in cui la fotocamera utilizzata abbia questa funzione, è consigliato utilizzarla.
In alcuni modelli in commercio, tra le quali le mirrorless uscite di recente, è presente il focus peaking. Con il termine focus peaking s’intende una nuova tecnologia che permette di evidenziare le regioni del frame della scena inquadrata, che sono a fuoco.
Grazie alla possibilità di avere un’immagine live di quello che si sta inquadrando in un preciso momento, è possibile cambiare la messa a fuoco e comprendere subito cosa non è corretto nella porzione di inquadratura che stiamo guardando.
Considerata la potenzialità di questo strumento, nel caso in cui la fotocamera posseduta avesse anche questa opzione, è opportuno utilizzarla.
Esposizione
L’esposizione fa parte degli elementi chiave che dobbiamo controllare prima di iniziare la nostra registrazione. L’esposizione corretta, o meglio la giusta quantità di luce che permette di mantenere tutti i dettagli visibili, sia nelle zone scure sia chiare della porzione di immagine, la si ottiene abbinando l’apertura del diaframma e il tempo di posa.
Dunque, l’esposizione permette di scegliere che la nostra immagine non sia nè troppo scura, nè troppo chiara. Questo concetto sembra molto semplice, ma è opportuno analizzarlo nel dettaglio. Potrebbe capitare che all’interno della nostra immagine siano presenti delle parti esposte correttamente e altre, invece sottoesposte o sovraesposte.
Alcune videocamere di ultima generazione, come le prosumer o quelle appartenenti alla categorie delle entry level, che comprimono considerevolmente il file registrato, possono essere un problema se non abbiamo curato bene l’esposizione.
Infatti, nel caso in cui una parte dell’immagine ripresa sia esposta o sovraesposta, i dettagli sono andati persi e sarà impossibile recuperarli successivamente in fase di montaggio. Dunque è indispensabile tener conto dell’esposizione al fine di non perdere dei dettagli importanti per il progetto a cui stiamo lavorando. È consigliabile controllare sempre l’esposizione in maniera manuale.
Cosa possiamo utilizzare per ovviare a dei problemi legati all’esposizione? L’istogramma è un nostro valido alleato, ma potrebbe essere utile usare anche un monitor esterno con un waveform monitor integrato. L’istogramma è un diagramma che rappresenta i pixel dell’immagine per ogni tonalità di grigio.
Quando la scena che abbiamo ripreso è correttamente esposta, i pixel saranno distribuiti da sinistra a destra, con la parte verticale variabile a seconda della quantità di pixel per tonalità di grigio presenti nella ripresa.
Bilanciamento del bianco
Il bilanciamento del bianco è il terzo elemento chiave da tenere sotto controllo prima di iniziare a registrare.
Nel momento in cui sbagliamo impostandolo o la nostra fotocamera commette un errore in modalità automatica, i colori delle nostre immagine possono apparire con delle tinte particolari, non veritiere e non gradevoli.
In sintesi, possiamo dire che il bilanciamento del bianco serve per far sì che i colori dell’immagine che stiamo riprendendo siano registrati così come li vedono i nostri occhi. Purtroppo alcune volte, fonti luminose differenti producono luci diverse, questo può alterare i colori delle nostre immagini.
Fortunatamente a questo problema c’è una soluzione, infatti è possibile intervenire in post-produzione. È utile però tenere a mente che nel caso utilizzassimo per la nostre riprese una reflex, i file realizzati saranno molto compressi e le informazioni che avremmo a disposizioni sui colori reali saranno poche.
Mettiamo il caso che il bilanciamento del bianco sia stato sistemato grazie all’utilizzo di alcuni software, ma vogliamo apportare delle modifiche di color correction o grading, in quel caso il file originale subirà delle ulteriori manipolazioni e si degraderà ulteriormente.
Gli elementi che possono creare dei problemi alle nostre riprese non sono solamente la messa a fuoco, l’esposizione e il bilanciamento del bianco, ma possono essere anche altri, come la composizione, che non va mai trascurata. In ogni caso questi tre elementi sono indispensabili per evitare di trovarsi con del materiale di bassa qualità o inutilizzabile.
Tra le cose da controllare prima di registrare c’è senza dubbio la messa a fuoco, il risultato di un mancato controllo di questo aspetto può essere alcune volte irrecuperabile.
Considerati gli inconvenienti che si possono avere se non si opera preventivamente su alcune impostazioni della videocamera, è utile controllare sempre tutto prima di iniziare la registrazione e non lasciare niente al caso, ne vale la qualità del nostro lavoro.