Nel precedente articolo e video abbiamo visto 3 ragioni per girare i tuoi video in 4K, o meglio in UHD se ricordi. Questo formato ormai si sta diffondendo tantissimo grazie all’introduzione di modelli sempre più economici in grado di registrare a questa incredibile risoluzione. E’ quindi normale che tante persone quando si trovano davanti l’opportunità di acquistare una videocamera in grado di catturare file in UHD si chiedano se ne vale la pena. Ho già affrontato il tema del non farsi ingannare quando si acquista una videocamera, se ricordi. Ma oggi vorrei focalizzarmi sul formato di per sè.
Vediamo quindi tre motivi per i quali lasciare perdere questa risoluzione e rimanere con il Full HD, che se ricordi ha ben quattro volte meno pixel.
1° motivo – le prestazioni del tuo computer
Ne abbiamo già parlato in altri articoli. Il computer che utilizzi ha un enorme influenza sulla tua esperienza di lavoro. Magari i filmati che cattura la nuova videocamera che hai appena acquistato sono eccezionali, ma se non riesci a lavorarci come sarà la tua esperienza? A dir poco frustrante, fidati. La macchina che utilizzi deve avere degli ottimi componenti per poter elaborare tutti quei pixel in tempo reale e non solo: devono anche essere ottimizzati per lavorare bene nell’insieme.
I componenti che possono rallentarti notevolmente il lavoro sono:
- Una CPU vecchia
- Una scheda grafica poco potente e con poca VRAM
- Un ammontare di RAM non sufficiente
- Hard disk lenti
- Eventuali interfacce con bassa velocità di trasferimento
Ci sono accorgimenti da mettere in atto. Uno di questi è sicuramente codificare i file compressi che escono dalle videocamere in file meno compressi, come fa Final Cut Pro X della Apple quando importiamo i file. In questo modo è più probabile che riusciamo a vedere i file scorrere senza problemi nella timeline. Detto questo, dobbiamo ricordarci che codificare i file richiede tempo e a seconda della CPU che ha il tuo computer può essere un’operazione più o meno veloce.
La situazione poi peggiora drasticamente se iniziamo a inserire effetti e transizioni sui file, cosa abbastanza normale quando si monta un video. Tutti questi effetti sono spesso gestiti dalla scheda video. Quindi se è vecchia, avremo una cattiva esperienza nel montaggio.
Per farla breve, io consiglio sempre di considerare tutta la catena di lavoro prima di considerare di fare il salto di risoluzione. Anche se con qualche centinaio di Euro potremmo avere la nuova videocamera che registra stupendi file in UHD, potremmo pentircene quando andiamo a cercare di lavorare su questi file.
2° motivo – I Costi
Questo motivo è direttamente correlato al primo. Diciamo che hai deciso di fare il salto e passare al 4K in tutta la tua catena di lavoro. Bene, come prima cosa ti serviranno delle schede SD capaci di registrare a questa risoluzione senza perdere dei frame in registrazione. Come detto nell’altro articolo, consiglio sempre delle schede classe 10 U3.
Passiamo al computer. Ti servirà una macchina in grado di lavorare con tutti quei pixel. La configurazione minima dovrebbe essere un quad core con una buona frequenza. Questo aiuterà con la codifica dei file. Passando alla scheda grafica, controlla che sia compatibile con jl programma che utilizzerai per montare i video (se usi Final Cut usa un Mac con scheda non integrata). In genere migliore la scheda grafica, migliore sarà la tua esperienza di montaggio. Infatti i moderni programmi demandano ad essa molte funzioni, tra cui il rendering dei file della timeline e l’elaborazione in tempo reale degli effetti.
Altro aspetto fondamentale sono gli hard disk. Devono essere più veloci, per non farti rallentare il lavoro e più capienti per poter contenere i filmati che inevitabilmente saranno più pesanti in termini di Mb. Dimenticati dei vecchi hard disk a 5400rpm.
Ultimo, ma non meno importante, il monitor. Se vuoi vedere il tuo lavoro pixel per pixel ti servirà almeno un monitor in UHD. Per fortuna Dell ne ha introdotti alcuni con un ottimo rapporto qualità prezzo. La scheda video che utilizzi inflienza anche il fatto di poter usare un monitor con tutti questi pixel o meno.
3° motivo – Time is money
In inglese dicono spesso ‘Time is money’. Ossia il tempo è denaro. Se lavori per clienti che aspettano il tuo lavoro saprai cosa vuol dire lavorare sotto pressione. Se il tempo è la tua moneta di scambio, ossia se ti pagano ad ore, è inevitabile cercare di ottimizzare il più possibile il flusso di lavoro.
Perciò tutto quello detto nei primi due punti inevitabilmente influenza questo aspetto. Lavorare in UHD, a meno che tu non abbia attrezzatura ad hoc di ultima generazione, può aumentare esponenzialmente i tempi di lavoro.
Magari poi il pubblico non si accorge nemmeno della differenza. Ne vale la pena perciò?
Come detto sopra, io consiglio sempre di tenere presente tutta la catena di lavoro prima di buttarsi a lavorare con questi file. E il tempo che impieghi a lavorare di sicuro è una delle variabili.
Nello specifico ti servirà più tempo per:
- Importare i file a computer
- Codificarli a un formato meno compresso
- Aspettare il render nel caso applichi effetti
- Esportare i file codificati per il Web
La valutazione sta ovviamente a te. Se disponi di un alto budget e non è un problema procurarsi attrezzatura di alto livello e moderna, tanto meglio. Se invece sei come la maggior parte delle persone e prima di fare un grosso investimenti vuoi ponderare bene, allora ti consiglio di prendere in considerazione il fatto di rimanere con il Full HD ancora per qualche anno.
Come ormai siamo abituati a vedere, nel giro di poco tempo i prezzi scenderanno mano a mano che i produttori introdurranno nel mercato componenti più performanti facendo inevitabilmente scendere il prezzo della generazione subito precedente. Vuoi un esempio veloce? Nel 2013, all’alba del 4K, comprare un monitor UHD significava spendere almeno qualche migliaia di Euro.
Oggi a distanza di poco più di due anni sul mercato si trovano monitor UHD a poche centinaia di Euro. Come sempre, la scelta sta nell’essere early adopters, cioè buttarsi nella nuova tecnologia subito o aspettare che diventi più mainstream e quindi più accessibile.