Molto spesso capita di guardare video su YouTube in cui il creatore o il soggetto che sta riprendendo ha la pelle di un colore un pò strano. Non sto parlando di colore della pelle in senso di razza o etnia, ovviamente, ma del fatto che di essa sono presenti strane tinte verdi o gialle che saltano quasi subito agli occhi non solo facendo passare il creatore del video per un dilettante, ma anche facendo pensare che il soggetto sia malato.

    Eh sì, uno dei metodi che avevano i nostri antenati per assicurarsi che le persone che incontravano non fossero portatori di qualche malattia, e quindi potenzialmente una minaccia per loro stessi e per i lori cari, era proprio guardare se la pelle aveva delle tinte particolari. Ancora oggi questo meccanismo ci è rimasto, seppur inconsciamente. E nei video il principio vale più che mai.

    Quindi quando notiamo che la pelle ha delle tinte giallastre o peggio verdastre, al nostro cervello arriva il messaggio che la persona non stia proprio bene. Per chi riesce ad andare oltre questo, comunque il messaggio che arriva è che il video è stato girato in maniera poco professionale.

    Inutile dire che sei un professionista e vuoi che l’immagine che trasmetti sia al meglio possibile, non puoi sottovalutare questo aspetto.

    RIPRESA

    In fase di ripresa è fondamentale assicurarsi almeno che almeno due aspetti siano curati come si deve.

    Il primo è quello riguardante il bilanciamento del bianco. Come abbiamo visto nell’altro articolo, le videocamere a differenza dei nostri occhi non sono sempre in grado di capire quali parti del frame siano effettivamente bianche. La conseguenza di un bilanciamento errato consiste nella presenza di strane tinte nel clip. Il caso classico è quando registriamo in pieno giorno impostando per errore il bilanciamento del bianco su luce incandescente da lampadina. Il video risultante avrà una tinta blu molto marcata.

    Il secondo aspetto riguarda la qualità dell’illuminazione. Se usiamo la luce solare non abbiamo particolari problemi, ovviamente impostando il bilanciamento del bianco in maniera corretta. Se però usiamo luce artificiale dobbiamo stare attenti. Innanzitutto non dobbiamo fare affidamento a luci che non nascono per lo scopo di girare video. Per intenderci, l’illuminazione domestica o da ufficio.

    Anche però se andiamo su un sito di e-commerce e cerchiamo luci da studio dobbiamo prestare attenzione. Più spesso di quanto non si pensi, la qualità delle lampade presenti nei kit venduti a basso costo introducono delle orrende tinte verdi nei video. Controlla che il CRI (color rendering index) abbia un valore alto, idealmente sopra i 90. Questo ti darà la certezza o quasi che la qualità della luce sarà buona.

    Detto questo, diciamo che hai effettuato delle riprese e vuoi assicurarti che la pelle sia esente da strane tinte. Come possiamo assicurarcene, magari se stiamo montando il video su un monitor non perfettamente calibrato o in un ambiente che non sarebbe idoneo a farlo? Per fortuna abbiamo degli strumenti che ci aiutano in post produzione.

    VETTORSCOPIO

    La maggior parte dei software per il montaggio professionale e semi professionale dispone di grafici che ci aiutano a capire com’è l’immagine dal punto di vista della luminosità, della saturazione, del contrasto e dell’accuratezza in generale.

    Quello che ci aiuta per capire se la pelle ha una tonalità corretta si chiama Vettorscopio. Qui sotto vedi un esempio.

    Come capire se la tonalità della pelle è corretta col Vettorscopio

    Questo strumento ci aiuta a capire i colori che abbiamo nel frame e la loro saturazione.

    Al centro abbiamo il bianco assoluto. Alle estremità della circonferenza troviamo i colori principali:

    • rosso
    • verde
    • blu
    • magenta
    • giallo
    • azzurro

    Più un colore è saturato più il grafico si allontana dal centro. Viceversa, se il colore è poco saturato e tende al grigio, il grafico tenderà verso il centro nella parte relativa al colore stesso.

    A ore 10 circa c’è una linea, che è quella che ci serve per capire se i volti dei soggetti che riprendiamo sono accurati oppure no

    Come capire se la tonalità della pelle è corretta col Vettorscopio

     

    Se importi un clip di un volto ripreso o fotografato, isoli la pelle e il grafico risiede su questa linea, allora vuol dire che questa è accurata in termini di colori e non ha strane tinte. Se tende verso destra vuol dire che ci sono tinte sul magenta, se tende verso sinistra vuol dire che ci sono tinte sul giallo e addirittura sul verde più ci spostiamo sulla sinistra.

    Se noti questo tipo di problema hai due scelte: provare ad agire in post produzione, applicando una correzione colore isolata al volto, oppure ancora meglio se ne hai la possibilità rigirare il video assicurandoti questa volta che il bilanciamento del bianco e l’illuminazione siano a posto.

    UNA SOLA LINEA?

    La domanda spontanea che nasce potrebbe essere: ma come mai abbiamo solo una linea, quando le persone provenienti da parti del mondo diverse ed appartenenti a diverse etnie possono avere la pelle di colore diverso? Posso applicare questo principio ad una persona di colore o ad un nord americano?

    La risposta è sì. E’ il sangue che determina se la pelle ricadrà su quella linea o meno. Ed essendo questo universale, non importa il colore della pelle e l’etnia. Quest’ultima influenza solamente la luminosità e la saturazione, come vedi dai grafici qui sotto.

    Come capire se la tonalità della pelle è corretta col Vettorscopio

     

    Qui sotto puoi vedere come a cambiare sia la luminosità, informazione che ci fornisce il waveform monitor.

     

    Come capire se la tonalità della pelle è corretta col Vettorscopio

     

    CONCLUSIONE

    Che tu debba riprendere una persona asiatica, africana, orientale od europea non cambia niente, devi assicurarti che la sua pelle appaia sempre sulla linea che ti ho mostrato nel vettorscopio. Affinché avvenga questo come detto la ripresa deve essere effettuata impostando correttamente il bilanciamento del bianco e utilizzando illuminazione che sia professionale.

    Ultima nota: il vettorscopio non si trova in tutti i programmi. Questo grafico, come il waveform monitor e l’Istogramma si trova solo in programmi che prevedano il fatto che l’utente esegua un minimo di correzione colore. Quindi in software entry level come Imovie e Screenflow non lo troverai. Lo potrai usare però se fai il passaggio a programmi come Final Cut Pro X e Premiere Pro, per esempio. Secondo la mia opinione solo per questo motivo vale la pena fare l’upgrade, senza contare tutti gli altri vantaggi che abbiamo visto in altri video.